La Contraccezione

UN ACCENNO DI STORIA :  PRIMI TENTATIVI NEL MONDO ANTICO

Antichissima è l’ esigenza umana di operare  un controllo delle nascite. In un antico papiro EGIZIO (Papiro di Ebers, 1600 a.C.) si consiglia di : ”Imbevere un tampone di cotone in un composto di punte di acacia e miele e inserirlo in vagina fino a chiudere l’accesso all’utero”. Un altro scritto antico di Kahun (1900 a.C.) consigliava di: “Mescolare escrementi di coccodrillo con miele e impregnare la vagina di questo composto”. Questi metodi, al di là dei  componenti della composizione di base, sembrano ricordare le creme spermicide o il diaframma che ancora oggi vengono usati. Anche gli antichi Cinesi (oltre 2500 anni a.c.) usavano già ricette antifecondative.
Frammentari sono invece le testimonianze che riguardano la contraccezione naturale, che parlano dell’allattamento prolungato al seno o di danze rituali.
 

CONTRACCEZIONE E RELIGIONE

Il giudizio sulle pratiche contraccettive è molto differente nelle diverse religioni. 

La religione cattolica permette la contraccezione con soli metodi naturali mentre non permette l’utilizzo metodi chimici o meccanici per prevenire una gravidanza.  La religione cristiano-ortodossa concepisce il rapporto sessuale coniugale a  scopo univoco della procreazione e non ammette alcuna pratica contraccettiva eccetto l’ astinenza.

Nella  religione ebraica, la contraccezione è lecita alla donna che ha già partorito due figli. Nella religione islamica la contraccezione è consentita, purché vi sia totale accordo tra i coniugi. 

 LEMETODICHE CONTRACCETTIVE

 La contraccezione è un qualunque metodo o comportamento che consenta di godere della sessualità, senza incorrere in gravidanze non desiderate. In Italia la diffusione delle pratiche contraccettive si è vista solo negli ultimi trenta anni. I metodi utilizzabili sono diversi  ma , qualunque sia la scelta , riteniamo opportuno indicare come premessa alcuni  consigli fondamentali :

  1. In ogni rapporto sessuale occasionale va sempre usato il profilattico, perchè così ci si protegge, non solo dalla gravidanza, ma anche dal contagio di malattie gravi, quali l'epatite virale e l'AIDS.
  2. Il coito interrotto, cioè l'estrazione del pene per far avvenire l'eiaculazione all'esterno della vagina, non è un metodo contraccettivo. Infatti, anche prima dell'eiaculazione vengono emesse alcune gocce di liquido che possono contenere spermatozoi e, quindi ,in grado di produrre una gravidanza.
  3. Il primo rapporto sessuale è a rischio come tutti gli altri per cui è necessario usare i contraccettivi fin. dalla. prima. volta ed . anche. se. la penetrazione non è. completa.
     

Le metodiche  contraccettive  si possono ricondurre a metodiche di tipo : Naturale,  Meccaniche (o di barriera), Chimiche  e Chirurgiche .


 Metodi naturali

IL Coito interrotto

Consiste nell'estrarre il pene dalla vagina prima della eiaculazione. E' il metodo più diffuso ma non è nemmeno un vero e proprio metodo contraccettivo e la sua efficacia è molto scarsa: 30% e più di fallimento ed è quindi sconsigliabile. Il motivo del grande numero di gravidanze indesiderate che si verificano usando il coito interrotto non sta tanto nel fatto che l'uomo possa non riuscire a controllare il momento dell'eiaculazione, quanto nel fatto che qualche goccia di liquido contenente spermatozoi fuoriesce dal pene prima dell'eiaculazione vera e propria. Ciò può accadere in qualsiasi momento del rapporto sessuale. Il metodo è sconsigliabile anche perché provoca nella coppia una notevole tensione nervosa con riflessi negativi sulla sessualità. Analoga cautela deve essere usata nel prendere in considerazione altre metodiche contraccettive, alcune delle quali sono anche molto reclamizzate. In questo senso un rilievo particolare ci sembra meriti il metodo "PERSONA". Non si tratta, infatti, di un metodo contraccettivo e neppure di un farmaco, ma di un piccolo computer che permette, nelle donne con cicli regolari, (della durata dai 23 ai 35 gg) di identificare i giorni fertili e quelli non a rischio di gravidanza.Si differenzia da altri metodi naturali di pianificazione familiare, perchè invece di prendere in considerazione sintomi secondari (quali il muco cervicale, la temperatura basale, ecc.) evidenzia lo stato di fertilità misurando la concentrazione urinaria di due ormoni (E3G ed LH).
Il mini-computer comunica attraverso spie luminose; deve essere acceso la prima mattina di ogni ciclo. La luce verde indica il giorno non fertile: consentiti rapporti liberi; la luce rossa il giorno fertile: usare contraccettivi; la luce gialla, infine, indica che il monitor ha bisogno di più informazioni. Occorre, quindi, eseguire un test per verificare il livello degli ormoni, immergendo nella prima urina del mattino uno degli stick presenti nella confezione e introducendolo poi nell'apparecchio. La risposta si ha dopo 5 minuti. Nel primo mese il sistema immagazzina i dati del ciclo ormonale per cui è necessario fare il test 16 volte, successivamente ne basteranno 8.
L'uso corretto di questo metodo, nei casi - come abbiamo già precisato di cicli regolari - ha una buona affidabilità. Ha peraltro un costo elevato.

METODO ogino-knaus

Il metodo Ogino-Knaus, è detto anche "del calendario". Prende il nome dagli ideatori e con tale sistema la coppia deve astenersi dai rapporti sessuali nei giorni fecondi. Vengono calcolati i giorni fecondi del ciclo mestruale. Perché sia usato al meglio, è necessario monitorare la data di inizio del ciclo nel corso di 1 anno. Si prendono in considerazione il ciclo più breve e quello più lungo. Dal primo si sottrae 20 e dal secondo si sottrae 10. Ad esempio, se il ciclo corto è stato di 25 giorni, il numero che ne deriverà sarà 5. Se quello lungo è stato di 29 giorni, si avrà 19. Il periodo che va dal quinto al diciannovesimo giorno dovrà essere considerato il più fertile.

Quindi tale metodo anticoncezionale naturale consiste nel non avere rapporti sessuali completi nei giorni fecondi: si basa sul tentativo di individuare il periodo ovulatorio in base al ritmo dei cicli mestruali; ma riuscire ad individuare quali sono i giorni fecondi è molto difficile: ne consegue che l'ogino-knaus è un metodo poco sicuro e poco affidabile.In un ciclo ideale di 28 giorni, il periodo "pericoloso" è compreso tra il 7° ed il 18° giorno del ciclo: infatti la mestruazione avviene circa al 14° giorno dopo l'ovulazione e considerando che l' ovocita è fecondabile per circa 24 ore e gli spermatozoi sono attivi per circa 48 ore dovrebbe essere sufficiente evitare i rapporto nei giorni compresi dal 7° al 18° giorno del ciclo. Vantaggi: metodo che non interferisce sui processi naturali del corpo e non interferisce con la spontaneità dell' atto sessuale. Svantaggi: il metodo Ogino-Knaus ha grandi limiti: molte donne che hanno mestruazioni irregolari e ne consegue che è molto difficile identificare con certezza i periodi nei quali si possono o non si possono avere rapporti. In ogni caso , anche in donne dal ciclo perfettamente regolare, l' ovulazione può subire improvvisamente ritardi o anticipi dopo uno stress, malattie, affaticamenti, emozioni ed in particolare le giovani sono più soggette a irregolarità mestruali. È chiaro, quindi, che il metodo Ogino-Knaus è poco sicuro, poco affidabile e senz' altro sconsigliabile.

 METODO DELLA temperatura basale

Il metodo della temperatura basale si attua tramite misurazione della temperatura del corpo al risveglio, misurata per via vaginale o rettale. La temperatura corporea  è influenzata dalla ovulazione di modo che diminuisce di poco prima dell’ ovulazione e aumenta di alcuni decimi di grado dopo di questa . Misurando la temperatura quotidianamente (a livello rettale o vaginale) ogni mattina prima di alzarsi sarà possibile mettere in evidenza uno scatto di circa 0,3°-0,5° subito dopo l'ovulazione Dopo quattro giorni dal rialzo della temperatura i rapporti sessuali, dai quali ci si deve astenere dall'inizio del ciclo, possono essere considerati non rischiosi per gravidanza. E’ necessario riportare diligentemente un grafico, giorno dopo giorno, per monitorare la temperatura nel corso di tutti i giorni del ciclo. Tra i metodi naturali gestiti dalla donna è quello che dà migliori indici di sicurezza ma è comunque  poco sicuro e poco affidabile: per i molti i fattori che possono alterare la temperatura corporea tanto da scambiare per sicuri i giorni a rischio. Vantaggi: metodo che non interferisce sui processi naturali del corpo e non interferisce con la spontaneità dell' atto sessuale. Svantaggi: quello della temperatura basale è un metodo anticoncezionale sconsigliato: molti i fattori (malattie febbrili intecorrenti, periodi di affaticamento, ecc.) che possono alterare la temperatura corporea tanto da scambiare per sicuri i giorni a rischio e , comunque, limita la possibilità dei rapporti a pochi giorni al mese.

 METODO BILLINGS

 . Il metodo Billings (del muco cervicale) è stato ideato dai conigi Billings presso il Centro cattolico di regolazione delle nascite di Melbourne. Prevede il controllo della presenza di muco cervicale (perdite vaginali biancastre) che inizia a farsi fluido (come chiara d'uovo) con l'avvicinarsi dell'ovulazione e che scomparirebbe all'ultimo giorno dell'ovulazione. La sua presenza segnala il periodo fecondo. Dopo quattro giorni dalla sua trasformazione in sostanza densa e non più trasparente si potrebbero riprendere i rapporti sessuali completi. Anche questo metodo ha un DISCRETO  indice di efficacia purché la donna sia attenta e ben esercitata. 


  I Metodi MECCANICI   ( DI barriera )

Il più diffuso è il preservativo. Salvo incidenti (rottura, sfilamento in vagina quando il pene perde l'erezione) è un metodo di buona sicurezza. Non va trascurata la sua estrema utilità per ostacolare il contagio da parte delle malattie sessualmente trasmesse. Dalla donna può essere invece usato il diaframma. Si tratta di un cappuccio di gomma sostenuto a un anello di metallo. Viene applicato sul fondo della vagina, in modo che vada a coprire il collo dell'utero e impedisca il passaggio degli spermatozoi. Gli deve essere posta una crema spermicida e va posizionato non più di due ore prima del rapporto, dopo il quale va lasciato in sede per almeno sei ore. Si tratta di un metodo piuttosto efficace, anche se il margine di insicurezza è attorno al 10%. Tuttavia è necessario che la donna acquisti un'esperienza adeguata al suo utilizzo. Naturalmente può essere ben usato da donne che hanno un buon rapporto con i loro genitali. La spirale (o IUD: Intra Uterine Device) è un dispositivo che viene posizionato dal ginecologo nell'utero. Ve ne sono vari modelli: di materiale plastico, con in più un filamento di rame o con la presenza di progesterone, un ormone che viene rilasciato man mano e ne aumenta l'efficacia contraccettiva .Lo IUD può essere lasciato in sede per qualche anno e , sempre con periodici controlli ginecologici, rappresenta un metodo contraccettivo sicuro al 98%. Non è la tecnica più indicata per le adolescenti e, in generale, per donne che non hanno avuto un figlio. 

 PRESERVATIVO

Il preservativo fa parte (o per lo meno dovrebbe) della vita sessuale di ognuno di noi. È importante usarlo non solo per evitare le gravidanze indesiderate ma anche per prevenire le infezioni sessuali: il preservativo risulta infatti essere l'unico metodo sicuro per prevenire le malattie sessuali, in particolar modo l'Aids. E’ una guaina di gomma da applicare sul pene in erezione per impedire, durante il rapporto, la deposizione di sperma nella vagina.
Va messo all'inizio del rapporto facendo molta attenzione che non rimanga aria all'interno del serbatoio per ridurre il rischio di rottura dal momento che al momento della eiaculazione, se è rimasta aria nel preservativo, l'aumento di pressione provocato dallo sperma ne può provocare lo scoppio.
Al momento in cui il pene viene estratto dalla vagina, il preservativo va trattenuto alla base per evitare che possa sfilarsi con spandimento dello sperma all'interno delle vie vaginali.

Il diaframma

Il diaframma vaginale è una coppa di gomma morbida col bordo più spesso nel quale si trova una molla a spirale o una molla piatta oppure due archetti flessibili di metallo. Esistono diaframmi di forma speciale utili in caso di utero retroverso e di prolasso vaginale. La misura del diaframma da usare deve essere stabilita caso per caso dal medico, perché è molto importante che sia quella giusta. E' bene fare una visita di controllo ogni sei mesi ed anche dopo un parto, o in seguito a variazioni di peso di almeno 4 kg in più o in meno.

Come agisce

La funzione del diaframma è quella di costituire una barriera meccanica tra vagina e utero, è di mantenere la crema o gelatina spermicida a diretto contatto con il collo dell'utero. Gli spermicidi si spalmano sul bordo interno della coppa oppure possono essere introdotti in vagina prima dell'inserimento del diaframma. Non protegge dalle infezioni trasmesse sessualmente ( unico sistema protettivo valido è il preservativo ! )

Come si usa

Il medico o la consulente insegnerà come mettere e togliere il diaframma che, spalmato con lo spermicida, va introdotto in vagina prima del rapporto e non deve essere tolto prima che siano trascorse 6 ore dall'ultimo rapporto sessuale.

Da ricordare, inoltre, che la crema spermicida perde di efficacia dopo 5 ore; perciò, se si vuole avere un rapporto quando sono trascorse più di 5 ore dall'applicazione del diaframma, occorre aggiungere altra crema o gelatina spermicida, senza togliere però il diaframma. Dopo averlo tolto, il diaframma deve essere lavato con acqua fredda e sapone, accuratamente asciugato, e conservato cosparso di borotalco nella sua scatola. Tenuto con cura, il diaframma durerà due anni e più.

Sicurezza

Il diaframma è senz'altro un ottimo metodo a disposizione della donna che non voglia o non possa ricorrere ad altri contraccettivi. Il suo uso è anche indicato durante eventuali periodi di interruzione dell'uso della pillola.

Per raggiungere la maggiore efficacia  il diaframma deve essere:

  1. della misura giusta;
  2. ogni volta bene inserito in vagina;
  3. sempre usato insieme ad una crema o gelatina spermicida;
  4. usato ogni volta che si ha un rapporto sessuale, anche se incompleto.

 Metodi chimici

LA PILLOLA

E’ Il metodo chimico per eccellenza. La “pillola” estroprogestinica è un farmaco che contiene una associazione di estrogeni e progestinici sintetici. . Deve essere prescritta dopo opportuni esami del sangue, delle urine, la palpazione del seno, l'esame dell’ apparato genitale e dell’ apparato  circolatorio . I prodotti oggi in commercio a basso dosaggio ormonale hanno ridotto moltissimo gli effetti avversi che potevano essere riscontrati in passato. Se viene usata correttamente, ha un'efficacia contraccettiva assoluta

La pillola è attualmente il contaccettivo più sicuro: se usato correttamente la sua efficacia è pari al 100 %. Essa è costituita da due ormoni sintetici simili a quelli prodotti naturalmente  dall’ ovaio femminile, ovvero estrogeni e progesterone: l'assunzione quotidiana di dosi costanti determina una inibizione del sistema ipotalamo-ipofisi, con blocco della secrezione di gonadotropine; la conseguenza a livello ovarico della mancata stimolazione ipofisaria è la soppressione.dell'ovulazione.


Come agisce : La contaccezione orale, la cosiddetta "pillola", si attua utilizzando un farmaco composto da due sostanze simili agli ormoni prodotti normalmente dalla donna (estrogeno e progesterone), che regolano tutta l'attività del suo apparato genitale. La pillola crea una situazione simile a quella della gravidanza, mettendo a riposo le ovaie e bloccando la funzione ovulatoria. Come si usa : Si comincia ad assumere la pillola dal 1° giorno delle mestruazioni, seguitando senza interruzioni a prenderne una al giorno, circa alla stessa ora, per un totale di 21 giorni. Con le pillole attualmente in uso, la sicurezza contraccettiva inizia sin dal primo giorno di assunzione. Finita la confezione, cioè al termine delle 21 pillole, si faranno seguire 7 giorni di intervallo e si comincerà una nuova confezione. Nei giorni di sospensione comparirà una mestruazione del tutto simile a quella consueta, a volte più scarsa e di durata inferiore, generalmente non dolorosa.

Si tenga conto che l'effetto contraccettivo si mantiene anche nei sette giorni di pausa.

Se ci si dimentica di prendere una pillola, si cerchi di prenderla prima possibile, non superando in ogni caso le 12 ore di ritardo; se si supera questo limite di tempo, si continui ad assumere regolarmente la pillola, tenendo conto che la sicurezza contraccettiva sarà minore e che occorrerà quindi abbinare un altro metodo contraccettivo (per esempio preservativo). Nei primi mesi di uso della pillola si hanno a volte nausea, tensione al seno, lieve aumento di peso, qualche leggera perdita di sangue al di fuori delle mestruazioni. Generalmente questi disturbi scompaiono spontaneamente. Esistono comunque diversi tipi di pillole, tutti efficaci allo stesso modo, ma con diverse combinazioni di ormoni, che consentono al medico e alla donna di scegliere il tipo più adatto. Nel caso che la pillola venga assunta contemporaneamente ad altri medicinali, occorrerà consultare il medico, poiché esistono farmaci che possono ridurne l'efficacia contraccettiva (ad esempio antibiotici, tranquillanti, antiepilettici, carbone vegetale, purganti, ecc.). In caso di vomito o di forte diarrea, nel dubbio che la pillola non sia stata assorbita, sarà bene abbinare un altro metodo contraccettivo.

Chi non la deve usare

Prima di iniziare ad usare la pillola bisogna sottoporsi ad una visita medica che comprenderà anche l'esame del seno.  Esistono infatti alcune controindicazioni:

Per chi, invece, soffre o ha sofferto di frequenti emicranie, alta pressione arteriosa, vene varicose, asma, epilessia, disturbi psichici rilevanti, diabete, la pillola non è sempre controindicata, ma si deve decidere caso per caso se ne è possibile l'assunzione. L'uso della pillola è sconsigliato anche alle adolescenti se non è ancora perfettamente avvenuta una completa maturazione del sistema ipotalamo-ipofisario.

Dovrà essere il medico a stabilire se e quali analisi debbono essere eseguite prima di iniziare l'uso della pillola e durante il trattamento; in questo modo si possono prevenire eventuali effetti collaterali. E' bene eseguire sempre un esame citologico della cervice uterina (pap test ). La pillola non provoca né cancro, né vene varicose, né riduzione della fertilità dopo la sua sospensione, né parti gemellari, diversamente da quanto affermano alcune credenze popolari. Ben più gravi sono i rischi dovuti a ripetuti aborti. Dopo un aborto si può cominciare a prendere la pillola dal 1 giorno dall'intervento. Esistono prove cliniche che la pillola presenta molti effetti benefici, quali:

ü              riduzione o assenza virtuale (per soppressione dell'ovulazione) di:

· cisti ovariche funzionali (follicolari e luteiniche)

· tensione premestruale

· dismenorrea e dolori pelvici nel periodo ovulatorio

ü              Riduzione del rischio di cancro ovarico

ü            riduzione di incidenza di gravidanze extrauterine

ü            riduzione del sangue mestruale con conseguente minore anemia da carenza di ferro

ü            minore incidenza di menorragie, perdite intramestruali e di irregolarità delle mestruazioni

ü            protezione dall'artrite reumatoide, dalle malattie infettive pelviche e dalla salpingite

ü            riduzione del 50% dell'incidenza del cancro endometriale

ü            riduzione del 50% della comparsa di mastodinia, di noduli benigni della mammella e di mastopatia fibrocistica.

 Sicurezza

La pillola è praticamente sicura al 100%; i rari casi di fallimento sono dovuti in genere ad errori di assunzione.

Controlli

Il primo controllo medico, effettuato dopo tre mesi di trattamento, è utile per verificare la comparsa di eventuali effetti collaterali, il carattere delle mestruazioni, il peso corporeo, la pressione arteriosa. Inoltre, dovranno essere ripetuti l'esame obiettivo generale, l'esplorazione vaginale e l'esame del seno. In seguito sarà sufficiente un controllo ogni sei mesi circa.

Durata del trattamento

La pillola può essere assunta continuativamente anche per lunghi periodi di tempo (alcuni anni), e non sono né obbligatorie né di per sé utili eventuali sospensioni periodiche del trattamento . Eventuali sospensioni saranno motivate solo da comparsa di disturbi o complicanze. Infatti, risulta ormai scientificamente provato che il rischio di amenorrea post-pillola sia indipendente dalla durata della sua assunzione, né sono stati rilevati danni irreversibili a carico del sistema ipotalamo-ipofisi-ovaie. Comunque non è opportuno sospendere frequentemente l'assunzione della pillola, oltre che per le considerazioni suddette, anche per il fatto che, così facendo , l' organismo è costretto ogni volta ad adattarsi alla somministrazione ormonale; inoltre, durante la pausa vi è un aumentato rischio di  gravidanza.

La "pillola del giorno dopo"

Come agisce

Occorre precisare, innanzitutto, che la cosiddetta "pillola del giorno dopo" non è un metodo anticoncezionale e deve essere usata solo in caso di emergenza con una singola somministrazione di due compresse di un progestinico specifico (LEVONORGESTREL) dopo una rapporto non protetto.
Se correttamente assunta, se ne riconosce attualmente un'efficacia di circa il 75%.
Indicazioni, controindicazioni e possibili effetti collaterali dovranno essere di volta in volta accuratamente valutati dal medico prima della prescrizione.

Come si usa

Le compresse vanno assunte al più presto dal rapporto a rischio e comunque entro 48-72 ore. L'efficacia contraccettiva sarà tanto maggiore quanto più precoce ne sarà stata l'assunzione.

Se la situazione anatomica lo consente, la contraccezione d'emergenza può essere attuata attraverso l'inserimento di una spirale entro 5 giorni dal rapporto a rischio; in questo caso l'efficacia sarà pari a circa il 95%.

 LO IUD ( Intra Uterine devices) , ovvero “La spirale”

 Lo IUD, impropriamente e comunemente detto “spirale” è un dispositivo in plastica di forma varia, lungo circa cm 4 del peso di pochi grammi, su cui solitamente è  avvolto un filo di rame. Il termine “spirale” che è rimasto nell’ uso comune deriva dalla forme dei primi IUD , Modello “Lippers Loop” di sola plastica, a forma di anse multiple con aspetto serpentiforme che poteva ricordare ( ma comunque NON era) una spirale.

Come agisce

I meccanismi di azione sono molteplici e non del tutto chiariti. Si può comunque dire che l'azione della spirale è collegata a modeste modificazioni locali della mucosa uterina, capaci - insieme a variazioni funzionali delle tube - di disturbare il processo di fecondazione e/o di annidamento dell'uovo.

A ciò si aggiunge, nelle spirali al rame, una riduzione della capacita fecondante degli spermatozoi.

Un recente studio condotto per conto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dimostrato che il più frequente meccanismo di azione della spirale è quello di prevenire la fertilizzazione dell'uovo, e perciò funziona più come contraccettivo che come miniabortivo.

Come si usa

Lo IUD deve essere applicato e rimosso da un medico. Non occorre anestesia. Gli ultimi giorni del flusso mestruale sono il periodo migliore per l'inserimento sia perché il collo dell'utero è un poco dilatato, sia perché la donna è certa di non essere incinta.

Lo IUD può essere inserito anche nelle donne che hanno effettuato un aborto ma è opportuno attendere per l’ applicazione il primo ciclo mestruale dopo l'interruzione della gravidanza.

Dopo un parto la spirale potrà essere inserita quando, a distanza di almeno 30-40 giorni, si riscontrerà il ritorno dell'utero alle sue normali condizioni di tono e volume.

Tutte le spirali hanno un filo terminale che fuoriesce dal collo dell'utero, per 3 o 4 cm, in modo che la donna stessa, specialmente dopo ogni mestruazione, possa agevolmente controllarne la presenza  introducendo un dito in vagina e ricercando il filo sul collo dell'utero. Infatti, I'espulsione spontanea dello IUD avviene più spesso nel periodo mestruale e nei primi mesi di uso del metodo.

L'uso della spirale nelle donne che non hanno mai partorito può provocare disturbi simili ai dolori mestruali, che tendono a regredire dopo i primi 2 o 3 mesi.

Le prime mestruazioni dopo l'applicazione dello IUD sono spesso più abbondanti e ci possono essere delle piccole perdite tra una mestruazione e l'altra. Sono molto rari i casi di disturbi seri , tali da rendere necessaria la rimozione della spirale (5% circa).

Prima di inserire lo IUD è necessario fare una visita ginecologica accurata ed un pap-test.

Allo stato attuale delle ricerche è da escludere che lo IUD provochi tumori.

 Chi non la deve usare

Le infiammazioni dell'apparato genitale costituiscono una controindicazione assoluta all'applicazione dello IUD, mentre la nulliparità, l'utero retroflesso o precedente parto cesareo sono controindicazioni relative, da sottoporre caso per caso alla valutazione del ginecologo.

Perdite di sangue al di fuori delle mestruazioni richiedono accertamenti ed una eventuale terapia prima dell'applicazione.

Sicurezza

Lo IUD è uno dei metodi contraccettivi più efficaci (98-99%). Poiché esiste la possibilità di un'espulsione parziale o totale inavvertita, la donna dovrebbe imparare ad accertare da sola la presenza dello IUD, soprattutto dopo ogni mestruazione. Occorre pertanto insegnare alla donna come individuare il collo dell'utero e l'orifizio esterno da cui fuoriesce il filo terminale della spirale.

E' opportuno sottoporsi ad una visita di controllo dopo il primo, il terzo e il sesto mese di uso e successivamente ogni sei mesi.

Lo IUD può essere usato per diversi anni; i dispositivi intrauterini medicati con rame vanno sostituiti seconda del tipo ogni 2, 3 o 5 anni. Dopo la rimozione, in genere si può introdurre un nuovo IUD nella stessa seduta.

Se una donna rimane incinta con la spirale inserita e decide di portare avanti la gravidanza, lo IUD può essere rimosso entro la 12a settimana per ridurre il rischio di un aborto con infezione, ma - se viene lasciato nell'utero - non provoca malformazioni al prodotto del concepimento.

Sostanze spermicide

Detto in breve,  queste sostanze agiscono provocando la morte degli spermatozoi, evitando, quindi, la fecondazione. In commercio sotto forma di ovuli o creme, spray, schiume ecc, sono consigliabili solo come aggiunta a mezzi barriera (profilattico/ diaframma) essendo di per sé poco efficaci (basso indice di Pearl) e non proteggono dalle malattie infettive.


Metodi chirurgici :La sterilizzazione

 Per sterilizzazione si intende un intervento chirurgico che, attraverso l'interruzione delle tube nella donna o dei deferenti nell'uomo, procura una permanente incapacità alla procreazione. E' un metodo contraccettivo irreversibile la cui scelta deve essere, pertanto, attentamente meditata. L'approvazione della legge sull'aborto (legge n.194 del 22 maggio 1978) ha cancellato il divieto legale alla sterilizzazione.

Sterilizzazione femminile : la legatura e sezione delle tube

Con un  intervento chirurgico, viene interrotta la pervietà delle due tube. In questo modo non è più possibile il passaggio egli spermatozoi. Si tratta di una contraccezione irreversibile la cui messa in atto deve essere sempre valutata con molta cura per le ripercussioni psicologiche che l’ intervento può creare  in relazione ad un successivo possibile desiderio di maternità

L'intervento consiste nella chiusura delle tube, ottenuta con varie metodiche di legatura e sezione , in maniera da rendere impossibile l'incontro tra ovulo da fecondare e spermatozoo. L'ovulo non fecondato muore e viene riassorbito. La sterilizzazione femminile, attuata con le moderne metodiche poco traumatizzanti, si risolve con un ricovero di un solo giorno e può essere associata ad altri interventi chirurgici ( es. più comunemente ad un taglio Cesareo) . La chiusura delle tube non influenza negativamente i caratteri del ciclo mestruale e, per quanto riguarda gli effetti sulla sessualità, essi sono globalmente positivi, sempre ché non ci si aspetti che la sterilizzazione, come del resto le altre metodiche contraccettive, risolva un rapporto di coppia già compromesso.

La sterilizzazione Isteroscopica : molto recente è la introduzione di un sistema di sterilizzazione tubarica da inserire dall’ interno dell’ utero , attraverso uno strumento endoscopico denominato “Isteroscopio”. Il vantaggio di tale tecnica è  di essere ambulatoriale, richiedere  pochi minuti e non ha bisogno di  alcuna anestesia, tutt’al più un po’ di anestetico locale. Utilizza un materiale sintetico che , inserito nelle tube , le occlude completamente e definitivamente.

La sterilizzazione maschile : la vasectomia

Nell’ uomo si utilizza l’ intervento di “vasectomia” che consiste nella nell'interruzione dei dotti deferenti in prossimità dei testicoli in maniera da impedire agli spermatozoi di arrivare all' esterno , I  Dotti Deferenti sono  i due piccoli canali che partono dai testicoli  e percorrono il funicolo spermatico, entrano nell’ addome e terminano sotto la prostata congiungendosi all’ uretra.  Tramite i dotti deferenti gli spermatozoi si spostano dai testicoli per raggiungere l'uretra dove vengono espulsi ( eiaculati). Con la vasectomia  si ottiene una condizione di sterilità caratterizzata dall’ assenza degli spermatozoi nell'eiaculato. La vasectomia viene usualmente effettuata ambulatorialmente ed in anestesia locale. L' intervento dura circa 15-20 minuti. L'interruzione dei deferenti, che nell'apparato genitale maschile rappresentano soltanto una via di transito per gli spermatozoi, non ha alcuna ripercussione sulle normali funzioni sessuali (erezione, eiaculazione) che sono regolate da strutture nervose completamente indipendenti. Anche in questo caso si tratta di un metodo contraccettivo irreversibile ed anche in questo caso devono esserne valutate l'opportunità e le ripercussioni non solo psicologiche, ma anche sul vissuto della sessualità, per quanto, di per sé, il metodo non interferisca con nessuna delle fasi della risposta sessuale.