Principali patologie della gravidanza

ABORTO

Il termine aborto significa  “non nascita” ( dal latino ab-hortus) e con esso si intende l’interruzione della gravidanza entro il 180° giorno di amenorrea.

Esso può essere spontaneo (dovuto a cause naturali), oppure provocato (volontario), quest’ultimo può essere legale o illegale; Nella legislazione italiana l’aborto volontario è regolato dalla legge 194, in particolare dall’ art. 4 della suddetta legge per l’aborto   entro i primi 90 giorni dalla data dell’ ultima mestruazione. Fanno eccezione i casi di aborto terapeutico, dove l’aborto è consentito fino e non oltre la 24° settimana.

In base al suo decorso clinico, l’aborto può essere:

-Completo, quando vi è l’espulsione totale del prodotto del concepimento;

-Incompleto, quando l’espulsione del prodotto del concepimento è parziale;

-Interno, quando il  prodotto del concepimento non è vitale e non è avvenuta l’espulsione.

In base all’ epoca di gravidanza (“ cronologia”) invece distinguiamo un aborto di tipo:

·        ovulare, quando avviene entro l’8° settimana,

·         embrionale quando avviene tra la 9° e la 12° settimana

·        fetale quando avviene dopo la 12° settimana.

 

Cause di aborto

Le cause di una aborto ben raramente possono essere definite nel singolo caso clinico.

Dal punto di vista concettuale possiamo  identificarle e distinguerle in materne locali (legate a problemi della madre stessa come ad esempio presenza di tumori, malformazioni uterine), materne generali (legate a malattie infettive, cardiache ed endocrine,traumi ed intossicazioni), ed ovulari (legate a fattori genetici e/o acquisiti,assunzione di farmaci o esposizione a radiazioni).

 

Quadro clinico dell’aborto

§         Minaccia d’aborto: c’è la possibilità che si verifichi l’aborto, si verificano contrazioni ma non c’è dilatazione del collo dell’utero. Si possono avere o meno perdite di sangue, all’ecografia è rilevabile il battito fetale.

§         Aborto in atto: si osserva l’espulsione del prodotto del concepimento o di parti di esso.

 

Diagnosi di aborto

Una prima diagnosi di aborto si può avere con la presenza di perdite di sangue e contrazioni  di solito non particolarmente dolorose, più marcate se nell’utero sono presenti anche fibromi o il materiale fetale è di difficoltosa espulsione.

La diagnosi è basata sull’ecografia e su prelievi ematici,  in  particolare sul dosaggio della BetaHCG che si riduca  significativamente  in caso minaccia d’aborto e aborto.

 L’esame ecografico , in caso di aborto, può evidenziare ad es. la avvenuta espulsione del prodotto del concepimento ( utero vuoto) o , in caso di aborto non completo, la persistenza di materiale ovulare o una camera gestazionale priva di embrione o con embrione non vitale ( privo di attività cardiaca).

L’aborto volontario = Interruzione Volontaria di Gravidanza ( IVG) in Italia viene effettuato esclusivamente in strutture pubbliche ( o alcune private convenzionate) attraverso la rete dei consultori familiari, entro comunque la 12° settimana ed è totalmente gratuito.Si effettua in regime di day-hospital e la struttura ospedaliera garantisce la riservatezza personale ( stanze distinte dal resto del reparto , proibizione delle visite alle ricoverate). In Italia non è consentito l’aborto eugenetico (malformazioni) ma in pratica viene effettuato lo stesso con motivazioni di carattere psichiatrico materne.

L’aborto oltre la 12° settimana infatti è consentito solo per motivi di salute fisica o psichica della madre e comunque, entro la 23 ° sett..

L’aborto viene effettuato con utilizzo di una cannula di aspirazione (Metodica di Karmann) che aspira il prodotto del concepimento, o attraverso la D&C  (dilatazione & curettage = raschiamento uterino = RCU) con il quale si elimina il materiale embrionario  residuo.

Dopo la 12° settimana l’aborto è in pratica un piccolo parto e viene praticato attraverso la somministrazione di farmaci come ad esempio le prostaglandine che provocano contrazione uterina e dilatazione della cervice.