Principali patologie della gravidanza

MALATTIE INFETTIVE IN GRAVIDANZA

 Le malattie infettive in gravidanza costituiscono un pericolo non solo per la gravida, ma anche per il feto, in quanto, se contagiato, può riportare danni permanenti.

Le principali malattie infettive in gravidanza, a seconda del tipo di agente infettante , sono classificabili in :

1.      virali             :  rosolia, CMV, herpes, varicella, morbillo ecc.,

2.       batteriche    :  Lue, micoplasmi, tubercolosi,

3.       protozoarie  :  toxoplasmosi.

 

ROSOLIA: E’ una malattia infettiva virale dovuto ad una virus della famiglia dei Togavirus.Se la prima infezione si verifica in gravidanza iniziale ( primo trimestre) , può causare gravissimi danni al feto, come anomalie oculari, sordità e malformazioni cardiache e dei grossi vasi. In epoca di gravidanza più tardiva può provocare lesioni  ossee, al pancreas endocrino (diabete) , epatosplenomegalia e lesione al midollo osseo.In caso di infezione in epoca prossima al parto non provoca malformazioni, ma il bambino nascerà affetto da rosolia.E’ opportuno che le bambine in  età puberale, in quanto future gestanti, siano sottoposte al controllo degli anticorpi specifici contro la rosolia per cui , in caso di negatività degli stessi ( cioè in assenza di immunità contro la rosolia- la bambina non ha avuto contatto con il virus rubeolico), è opportuna la somministrazione del vaccino. Maggiori accortezze sono necessarie se  il vaccino viene invece somministrato in età fertile in quanto in caso di gravidanza iniziata nei tre mesi successivi alla somministrazione del vaccino (  si tratta di virus vivo attenuato) possono verificarsi danni fetali come nella malattia spontanea. E’ pertanto necessario che in tale caso insieme al vaccino sia somministrata la pillola anticoncezionale.

Il virus rubeolico provoca dei danni proprio essenzialmente perché raramente ha effetto letale e questo stato di infezione che non provoca aborto genera le lesioni al feto.

Il nascituro può andare incontro alla embriopatia rubeolica ( infezione in epoca embrionale, più grave), oppure andare incontro alla   fetopatia  rubeolica ( infezione ne II trimestre).

Nell’embriopatia si possono avere anomalie oculari come la cataratta o il glaucoma, lesioni uditive con sordità congenita,  lesioni cardiache e dei grossi vasi (pervietà dotto di botallo, trasposizione dei grossi vasi ecc.),  o  danni al SNC con ritardo psicomotorio.

Con la fetopatia invece, si possono avere lesioni ossee determinanti nanismo ( brevità degli arti per danno alle cartilagini di coniugazione), lesioni ematologiche,  o  alterazioni viscerali come l’epatosplenomegalia e il diabete.  

Fondamentale nella rosolia è la prevenzione; essa si basa sul controllo della presenza di anticorpi contro la rosolia ed, in caso di negatività, è consigliabile somministrare il vaccino specifico antirosolia prima della gravidanza. Da ricordare che il vaccino è costituito da virus vivo attenuato , per cui in gravidanza è dannoso come la rosolia naturale. Pertanto la vaccinazione è consigliabile in età peripuberale o in associazione ad estroprogestinici per almeno 3 mesi. In caso di negatività degli anticorpi in gravidanza ( IgG , indice di immunizzazione, IgM indice di infezione in atto o molto recente) non è possibile somministrare il vaccino per cui ci si limita al controllo costante ( mensile) del livelli anticorpali ed a consigliare alla gestante di evitare per quanto possibile i rischi di contagio ( evitare il contatto con bambini , fonte principale di infezione).

Non esistendo alcuna terapia , se l’infezione colpisce la gravida in epoca precoce, si può prendere in considerazione l’aborto terapeutico.

 

CITOMEGALOVIRUS:  E’ un herpes virus ( quindi un DNA-virus) e causa una infezione è molto comune nella popolazione , in genere, è asintomatica; in alcuni casi, però, può determinare una sindrome simil- mononucleosica . La trasmissione interumana avviene per via aerea ( flugge salivare, cioè le goccioline di saliva che ciascuno emette nel parlare e respirare) . In caso di infezione in gravidanza la trasmissione al feto avviene per via transplacentare. Data la elevata frequenza nella popolazione della infezione non è praticabile alcuna forma di prevenzione in assenza anche di alcun tipo di terapia. Il CMV rappresenta la più frequente infezione fetale e  può provocare aborto o morte fetale, o sindromi malformative simili alla rosolia. La diagnosi viene confermata tramite dosaggio di anticorpi (IgM+IgG).

 

 

TOXOPLASMOSI:  E’ un protozoo, organismo unicellulare con tipica forma ad arco. L’ospite naturale del parassita è il gatto ove infetta l’intestino. Nell’ uomo adulto la infezione è usualmente asintomatica o paucisintomatica decorrendo come una comune sindrome influenzale mentre risulta essere estremamente pericoloso nei malati di AIDS o, comunque , negli  immunodepressi. La infezione da toxoplasmosi si manifesta in genere con l’aumento della temperatura ed linfoadenopatia diffusa e viene usualmente diagnosticata tramite gli esami di laboratorio. Se la infezione colpisce la gravida nel primo trimestre, può avvenire il passaggio transplacentare dell’ agente infettivo che può causare la sindrome della fetopatia  toxoplasmosica. In particolare può verificarsi l’ aborto o la infezione può danneggiare alcuni tessuti quali il SNC ( molto pericolosa è la localizzazione intorno all’acquedotto di Silvio che  provoca idrocefalo) o l’ occhio con lesione della retina. Minori conseguenze, invece, si hanno se la toxoplasmosi colpisce nel terzo trimestre; i danni sono senz’altro meno gravi e non si hanno vere malformazioni , ma la infezione produce danni comunque significativi a vari organi.  

Come abbiamo detto, questo parassita si ritrova nell’ ambiente come uova emesse con le feci del gatto e quindi la precauzione principale da prendere nel periodo della gravidanza consiste nel completo allontanamento dal contatto con gatti  e l’accurato lavaggio ( o meglio cottura) delle verdure che potrebbero essere contaminate dai gatti.

La diagnosi viene fatta tramite il dosaggio degli anticorpi IgG ed IgM ed in caso di dubbio di avvenuta infezione con il dosaggio della  IgA specifiche che essendo prodotte in sede  intestinale, cioè nella zona di ingresso del parassita , rappresentano un indice più certo e precoce di infezione.

Per la Toxoplasmosi è possibile la terapia medica anche in gravidanza e consiste nell’ utilizzo di appropriati antibiotici. In caso di contagio molto tardivo la terapia potrebbe non rendersi necessaria.

 

TUBERCOLOSI:  Questa infezione in gravidanza risulta essere  molto pericolosa e può provocare l’aborto. Effetti parimenti gravi si hanno con la infezione da VAIOLO, che, comunque, ormai risulta essere una malattia debellata.

MORBILLO:  Questa malattia contratta in gravidanza può provocare una sindrome simile alla embripotia rubeolica , sebbene usualmente meno frequente e meno grave così come pure l’ aborto. E’ grave soprattutto se contratta in epoca neonatale in quanto può essere causa di encefalite letale con gravi esiti neurologici permanenti.

 

HERPES Simplex:  Questo virus ha comportamento simile al  morbillo, ossia può provocare lesioni fetali, aborto o  l’encefalite neonatale.

 

VARICELLA:  Infrequente è il danno fetale se contratta in gravidanza .Questa malattia risulta essere pericolosa in particolare se viene contratta nelle ultime settimane di gravidanza.  In tale caso è possibile il passaggio al feto del virus attraverso la placenta prima che si formino gli anticorpi specifici materni con effetto protettivo sul feto. In tale caso si produce una grave forma di malattia neonatale spesso letale con  esiti neurologici gravissimi da encefalite. Sono pure conosciute  lesioni da varicella contratta nel 1° trimestre  ma la frequenza di infezione con danno fetale è decisamente bassa ( non supera il 5 % dei casi)