Principali patologie della gravidanza

La  PLACENTA PREVIA

 E’ una anomalia di sede della gravidanza in quanto deriva da un impianto in una sede atipica : la zona del segmento inferiore circostante l’orifizio uterino interno .Viene definita  “previa”, che vuol dire “ posta davanti, che viene prima di..” perché in questo caso , alla visita ginecologica , si riscontra che la placenta si pone al davanti della testa fetale. L’impianto nel segmento uterino  inferiore determina la sede della placenta La placenta, inserita nel segmento uterino inferiore dove normalmente alloggia la testa del feto, viene compressa dalla testa fetale stessa nel travaglio di parto  e, cosa ancor più importante, la distensione del segmento uterino inferiore determina progressivi e ripetuti distacchi di villi placentari che determinano sanguinamenti  e riduzione degli scambi materno-fetali.

La placenta previa può essere:

·        Placenta previa centrale (copre tutto o in parte l’ orifizio uterino interno, più grave)

·        Placenta marginale (il margine inferiore dista meno di 3 cm dall’ orifizio uterino interno)

·        Placenta laterale (il margine inferiore dista più di 3 cm dall’ orifizio uterino interno)

 

In ogni caso, indipendentemente dalla situazione e gravità, il parto spontaneo non è possibile e, comunque estremamente pericoloso per la madre ed il figlio, per cui la terapia consiste nell’ esecuzione tempestiva ( possibilmente prima dell’inizio dei sintomi) di un parto cesareo.

I sintomi di questa anomalia sono: emorragie esterne di sangue materno color rosso vivo in  assenza di dolore (si verificano dei ripetuti “microdistacchi” placentari che non provocano contrattura uterina ,a differenza del vero distacco di placenta in cui c’è dolore e contrattura uterina). 

La placenta previa deve essere sempre sospettata in caso di perdite ematiche del III trimestre e viene chiaramente identificata tramite ecografia.

Tra le complicanze troviamo la morte fetale (in quanto il distacco dei villi placentari  provoca una riduzione dell’apporto di ossigeno), l’embolia gassosa ( a seguito di distacchi di villi può verificarsi la penetrazione di aria all’interno dei vasi venosi) e le infezioni (le zone di distacco sono maggiormente esposte ad agenti infettivi).

 

L’assistenza infermieristica è basata sull’introduzione di ago-canula periferico e sulla preparazione del materiale per una eventuale trasfusione.